Il commento di Pietro Padovani: 12^ giornata

Domenica si torna a giocare in provincia di Modena, più precisamente a Soliera, un comune che fa parte dell’Unione terre d’Argine, situato sulla riva ovest del fiume Secchia. Il nome Soliera deriva dal latino “solarium”, ossia il solaio scoperto dove si lasciava il grano ad essiccare al sole. La posizione particolarmente soleggiata di questo borgo agricolo è simboleggiata anche nello stemma comunale che ripropone un sole dal volto umano sormontato da una corona. Il comune presenta interessanti siti da visitare quali il Castello Campori che è il simbolo storico-architettonico di Soliera. Nel 1976 il castello fu venduto dalla ultima erede dei marchesi Campori alla parrocchia, successivamente, nel 1990 fu acquistato dal Comune di Soliera allo scopo di ristrutturarlo e trasferirvi la sede comunale e la biblioteca civica, a restauro completato (giugno 2007).

Appartiene alla storia più antica di Soliera anche la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, già esistente nel XI secolo, fondata dai monaci benedettini: la parte più antica è la torre campanaria.. Presenta pregevoli dipinti - le tele del XVII secolo "Cristo crocefisso tra i Santi" del veronese Antonio Giarola e "L'Annunciazione a Maria" attribuita alla scuola dei Carracci di Bologna -, decorazioni in stucco, paliotti in scagliola e un coro in legno del XVIII secolo.

Dopo questi brevi cenni sulla città che ci ospiterà per il dodicesimo turno di campionato, torniamo a parlare di calcio. Torniamo a parlare di calcio e come già detto prima torniamo a giocare nella provincia di Modena, dove abbiamo incontrato la nostra ultima e alquanto imprevista partita, giocando, fin qui, il peggiore incontro della stagione. Oltre alla provincia c’è un altro dettaglio che ricorre e che fa ripensare alla partita persa in quel di Cittadella: infatti la Solierese è ultima in classifica, proprio come era il Cittadella quando lo incontrammo. Quindi mai come questa volta le parole d’ordine devono essere Concentrazione, Umiltà e Determinazione onde evitare di andare a Modena in gita e fare nuovamente beneficenza di punti. Dopo la stupenda partita di domenica scorsa sarebbe un delitto sportivo non ripetere la stessa prestazione. Domenica scorso ho visto una squadra che non  solo ha giocato bene, ma che ha lottato con spirito di sacrificio, capace di essere superiore nel momento di colpire e umile nel momento di difendere il risultato; che in entrambe le situazioni ha dimostrato cattiveria e determinazione nel voler portare a casa i tre punti. Penso che ormai dovremmo aver capito che in questo campionato le partite saranno tutte combattute e difficili e che spesso la classifica di una squadra può ingannare sul reale valore di una formazione e anche il Soliera non sfugge a questa logica, infatti è una squadra scorbutica, ora ultima in classifica, ma capace nell’ultima di campionato di andare a pareggiare sul campo dell’Agazzanese e prima ancora di pareggiare a Rolo e vincere in casa con il Colorno alla seconda di campionato. La Solierese non vince dalla seconda di campionato e ha ottenuto quattro pareggi, quindi la metà delle partite disputate non le ha perse ed è una squadra che subisce pochi goals(a parte la partita persa per 4-1 contro il Cittadella), uno solo in più di noi. In questo campionato le partite si vincono solo se si è sempre disposti a dare tutto. Quindi domenica ci sarà bisogno dello stesso spirito combattivo dimostrato domenica scorsa, Concentrazione, cioè la consapevolezza che il minimo errore può essere castigato, Umiltà non dare nulla per scontato i nostri avversari sono sempre in undici come noi e si allenano come noi per dare il massimo alla domenica, e Determinazione nel volere a tutti costi la vittoria, lottando su ogni pallone, rincorrendo ogni avversario e aiutarsi in campo. Siamo una squadra forte, lo ribadisco ancora una volta, ma i nostri valori diventano determinanti per il conseguimento del risultato finale solo ed esclusivamente se andiamo in campo con l’idea di dare tutto, in ogni allenamento e in ogni partita, quindi forza Piccardo.

 

Ora, caro Steve, come posso non pensarti!!! E pensandoti come posso non dimostrarti   che la poesia deve e può abbracciare il calcio, quindi di seguito riporto la poesia di un poeta alquanto titolato, la poesia Goal, scritta da un poeta vero quale era il triestino Umberto Saba (gran sostenitore della Triestina) che confido tutti voi abbiate studiato a scuola.

 

Il portiere caduto alla difesa

ultima vana, contro terra cela

la faccia, a non veder l’amara luce.

Il compagno in ginocchio che l’induce

con parole e con mano, a rilevarsi,

scopre pieni di lacrime i suoi occhi.

 

La folla- unita ebrezza - par trabocchi

nel campo. Intorno al vincitore stanno,

al suo collo si gettano i fratelli.

 

Pochi momenti come questo belli,

a quanti l’odio consuma e l’amore,

è dato, sotto il cielo, di vedere.

 

Presso la rete inviolata il portiere

- l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima,

con la persona vi è rimasta sola.

La sua gioia si fa una capriola,

si fa baci che manda di lontano.

Della festa - egli dice - anch’io son parte.