Il commento di Pietro Padovani: 3^ giornata.

Ad oggi abbiamo affrontato quattro partite contro squadre di Eccellenza e se dobbiamo fare un bilancio di questo primo ciclo mi viene da dire che la squadra è in continua crescita. Infatti, la prima partita in casa è stata pareggiata e la seconda è stata vinta, le due trasferte ci hanno fatto incontrare sempre la stessa squadra; e se la prima ci ha visto sconfitti nella seconda abbiamo ottenuto un pareggio. Ma al di là dei risultati quello che mi preme sottolineare è un altro aspetto: quello mentale e caratteriale. Nelle prime due partite siamo scesi in campo contratti, quasi intimoriti dall’idea della nuova categoria, bisognosi di attendere che gli avversari facessero la prima mossa per reagire. Forse, però, ci siamo resi conto che gli avversari non ci mettevano poi tanto in difficoltà, mentre le nostre reazioni sono sempre state veementi, anche se nella prima a Rubiera tardiva. Fatto sta che nelle ultime due partite il gioco l’abbiamo preso in mano noi, con coraggio e voglia di costruire, senza timori, consapevoli del fatto che non dobbiamo temere il nome Eccellenza, ma che dobbiamo essere semplicemente noi stessi e fare quello che sappiamo fare meglio: giocare a calcio.

Domenica si va a Correggio. La Correggese squadra circondata da un alone quasi mitico, la squadra retrocessa dalla serie D, predestinata a vincere. Ma gli eroi per essere tali devono superare tutte le difficoltà che si presentano loro, gli eroi il proprio destino se lo costruiscono. Se lo costruiscono con la convinzione di essere una squadra, con la disponibilità ad aiutarsi e con la consapevolezza della propria forza, rispettosi del nemico ma convinti di giocarsela ad armi pari. Si parte dallo 0-0, da 11 contro 11, sarà una battaglia sportiva e noi non ci tireremo indietro. Dobbiamo continuare a crescere e queste sono le partite che fanno crescere, indipendentemente dal risultato, giocarcela a viso aperto con coraggio e convinzione nei propri mezzi, questo sarà l’aspetto fondamentale, se poi il risultato ci sorriderà tanto meglio; come già detto non sarà una vittoria a glorificarci ne tantomeno una sconfitta a mortificarci; il nostro obiettivo sarà mettere in campo tutto il nostro coraggio ed esprimere tutte le nostre potenzialità in modo tale che siano gli altri a dover temere noi. Sarà una battaglia e sarà bello affrontarla…continuando un percorso di citazioni letterarie, passiamo da Dante ad Ariosto, poiché qui c’è clima da poema cavalleresco:


“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori

le cortesie, l’audaci imprese io canto…

Al poeta reggiano chiedo venia se mi pur io mi cimento:

 

Il gioco, i giocatori, gli stop e passaggi

le ripartenze e gli audaci dribling io canto

che portaron in Eccellenza con saggi

schemi, una squadra, di un paese a esser vanto.

Eroi per cui le imprese non son miraggi

bensì realtà che corre sull’erboso manto.

Guidati dalla sagacia del fier Dall’Asta

al quale vincer una sola battaglia non basta.

 

Dirò dei nostri portieri i prodigiosi

balzi che sul pallone fan mirabil presa.

Dei centrali e terzini i recuperi furiosi

inviolabili mura a nostra difesa.

Del fier Santurro i comandi gloriosi

che giammai alza la bandiera della resa,

essi sono gli estremi baluardi

che respingono i crudeli dardi.

 

Come mastini fan schermo innanzi loro

e furenti ripartono, chi in abbondanza

ha fiato, Fornaciari dal crine d’oro

e Gueye che come pantera danza

del centrocampo il magnifico coro

invitante Lusoli che indomito avanza

impavido fa breccia e poi lesto smista,

che di lui l’avversa difesa perde la vista.

 

E là, tra le linee nemiche, lo attende

Mezgour il piè veloce, con Dallaglio lo scaltro

innanzi loro come leone domato si stende

docile l’avversa difesa, che non può far altro

veder Attolini che implacabile la offende

e dopo l’urlo nostro di giubilo, un altro

di terrore si stende fino all’olimpo:

ogni avversario sa che non darem loro campo.

 

Prima di congedarmi lasciate  che chieda scusa

ai non nominati, verrà il tempo dell’omaggio

a ogni paladino ma capricciosa è la mia musa

la quale sa che c’è tempo fino a maggio

e ora a un boccale di birra vuol far le fusa

sapendo che a ognuno non mancherà coraggio.

Mi scuso se domenica il perfido Malpeli in ritardo

Mi fece arrivare. E sempre urlerò forza Piccardo!”

 

Pietro Padovani

                                                                                                          Piccardo Traversetolo Asd

       (Ufficio stampa)