Il commento di Pietro Padovani: 9^ giornata

Domenica si va a Modena a giocare contro la squadra locale del Cittadella Vis SanPaolo, la prima trasferta della stagione di una certa distanza e anche la prima partita con in vigore l’orario solare che comporta l’avere l’inizio del match alle ore 14.30; quindi sarà importante ottimizzare la gestione dei tempi in modo da non aggiungere un’ulteriore difficoltà alle insidie già insite in ogni partita di questa categoria. In accordo con il nostro presidente da oggi apriamo una rubrica dedicata alla scoperta delle città emiliane che ci ospitano, di cui troppo spesso trascuriamo sia la loro bellezza che la loro storia.

Come tutte le città italiane Modena è una bella città da andare a visitare, e come molte città italiane Modena annovera monumenti importanti, tre dei quali dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, essi sono il Duomo in stile romanico, la Ghirlandina (il campanile del duomo, costruzione di rara bellezza alta 89 metri e  visibile al viaggiatore che arrivi in città da qualunque punto cardinale, )e la sottostante piazza grande. Ai giorni nostri Modena è famosa come terra dei motori con le Eccellenze Italiane Ferrari e Maserati, per i prodotti alimentari tipo l’Aceto Balsamico di Modena e per aver dato i natali a Luciano Pavarotti. Modena è però una città dalla storia prestigiosa, infatti dal 1289 al 1859 è stata sotto il governo dei duchi d’Este e nel 1589 divenne la capitale del ducato d’Este. In questo periodo Modena divenne un importante centro culturale con l’istituzione dell’università (la quinta nel mondo), vennero costruite importanti opere come il palazzo ducale o la cittadella fortificata (quartiere in cui andremo a giocare) e godette di grande sviluppo e prestigio anche grazie alla politica delle parentele che permisero alla città di godere di alleanze prestigiose con i più importanti casati d’Europa. La fine di Modena come capitale del Ducato d’Este coincide con il risorgimento, i moti rivoluzionari che spingono all’annessione del nascente regno d’Italia costringono i duchi alla fuga, vennero rimpiazzati, su volere di Vittorio Emanuele II, dal dittatore d’Emilia Luigi Carlo Farini (ricordato oggi nella maggiori strade dei centri storici delle città emiliane e non solo). Sono molti i fatti storici salienti che hanno visto Modena protagonista, per brevità  ne ricordiamo giusto due: in epoca napoleonica la fondazione della repubblica Cisalpina con la prima comparsa dell’attuale bandiera italiana e nell’epoca romana la battaglia di Modena del 43 a.c dove trovò la morte  Decimo Bruto rifugiatosi a Modena dopo l’assassinio di Giulio Cesare.

Tra i vari personaggi cui Modena ha dato i natali mi preme ricordare Ludovico Antonio Muratori (1672 – 1750),sacerdote, storico, scrittore, fu il bibliotecario di casa d'Este, è tuttora considerato il padre della storiografia italiana.

Chiusa la breve parentesi sulla città di Modena occupiamoci ora del match di domani.

La squadra del Cittadella è ultima in classifica, ma questo dato non deve assolutamente trarci in inganno, infatti i modenesi hanno praticamente avuto il nostro stesso calendario, e se riconosciamo per noi stessi la difficoltà che queste prime partite hanno comportato dobbiamo riconoscerlo anche per loro. È vero che loro hanno nove punti in meno di noi ma la maggior parte delle loro sconfitte è avvenuta con il minimo scarto e ritengo importante sottolineare come rispetto a noi abbiano segnato solamente un gol in meno, quindi attenzione a non sottovalutare la fase offensiva dei modenesi, anche perché finora noi non abbiamo dimostrato nulla se non che siamo una squadra in crescita, e come più volte detto la crescita passa dall’atteggiamento con cui si affrontano certe partite, soprattutto quelle che sembrano più abbordabili. Dovremo scendere in campo con la stessa determinazione di domenica scorsa, aggiungendo alla grande prestazione del primo tempo della partita con il Fiorano maggior cattiveria nel cercare il raddoppio, soprattutto quando si è in totale controllo della partita. Infatti penso che l’ultima partita ci abbia insegnato quanto sia pericoloso mantenere il risultato in bilico, soprattutto se si sta dominando. Domenica scorsa a fine partita ho visto giocatori delusi e arrabbiati per il risultato finale, pareggiare una partita che per lungo tempo si è dominato fa in effetti arrabbiare, ma io, che sono un impavido ottimista, ho visto aggiungere un altro tassello nel nostro percorso di crescita. Infatti subire il pareggio a fine di un primo tempo dominato e addirittura passare in svantaggio dopo pochi minuti della ripresa avrebbe tramortito qualunque squadra. Partite dall’andamento del genere 8 volte su 10 si perdono e senz’altro un mese fa l’avremmo persa, invece domenica scorsa si è gettato il cuore oltre l’ostacolo; si è pareggiato immediatamente e fino all’ultimo abbiamo cercato la vittoria, sfiorandola più volta. Sono convinto che se affronteremo tutte le partite con la determinazione dell’ultima gara, correggendo la gestione di certi momenti, ci toglieremo molte soddisfazioni contro qualunque squadra, anche quelle che per ora ci stanno davanti. Forza Piccardo e mi raccomando sabato sera  ricordatevi di spostare le lancette dell’orologio di un’ora indietro.